Quando PoP Filters e ScuolaZoo sfidarono il bigottismo italiano

Quando PoP Filters e ScuolaZoo sfidarono il bigottismo italiano

Una mattina della primavera del 2009 Alessandro, CEO di PoP Filters, si vide recapitare una mail da parte di Paolo Geymonat, amico di vecchia data e fondatore del famoso portale BAKEKA.IT. In copia c’era un certo Paolo De Nadai, un giovanissimo ragazzo che in quel periodo dette il via a un progetto chiamato “ScuolaZoo”.

Il testo della mail diceva precisamente questo:

“Alessandro e Paolo, non vi conoscete ma ho deciso di mettervi in copia in questa mail perché sono sicuro che insieme potreste fare un ottimo lavoro; siete nitro e glicerina, se vi incontrate sarà un’esplosione”.

Paolo Geymonat di BAKEKA ci vedeva lungo nelle cose, e anche in questo caso fu premonitore di un’iniziativa che fece scalpore a livello nazionale.

I due iniziarono da subito un profondo dialogo e in breve tempo si incontrarono a Milano. Alessandro rimase subito impressionato dal giovane De Nadai: “Quel bimbo appena ventenne rifletteva intelligenza dagli occhi, in ogni discorso che abbiamo affrontato trovava idee e spunti interessanti”.

Parlando dei business trattati dalle due rispettive aziende (PoP Filters e ScuolaZoo) venne fuori un’idea di collaborazione assolutamente intrigante: installare dei distributori di profilattici nelle scuole per sensibilizzare i giovani sulla tematica dell’importanza dei rapporti protetti, lanciando un segnale forte sulla questione AIDS che in quel periodo era mediaticamente spento nonostante le stime dell’epoca contassero in Italia un contagio ogni due ore.

Il progetto era semplice e funzionale, prevedeva la possibilità da parte degli istituti superiori di installare nei bagni o nei corridoi della scuola dei distributori automatici di condom, ben presto affiancati anche da distributori di assorbenti igienici, usufruendo di una formula commerciale estremamente vantaggiosa:

- Gli istituti inserivano i distributori automatici gratuitamente

- I condom venivano venduti ai ragazzi al prezzo di costo

- Sui distributori comparivano i marchi abbinati di ScuolaZoo e LILA (Lega Italiana per la Lotta all’Aids)

PoP Filters decise di non comparire come brand proprio per non far passare l’idea come una mera mossa di marketing, bensì come un progetto ideato al puro scopo di sollevare quel velo di pruderie ipocrita che in Italia circonda tutto ciò che è legato al sesso, e soprattutto per far capire ai ragazzi più giovani l’importanza della protezione nei rapporti occasionali, per vivere una sessualità serena e consapevole ed evitare il rischio di contrarre malattie gravi o addirittura fatali. Per rafforzare questa speciale mission il sigillo di garanzia del progetto fu apposto proprio da LILA, che ne certificò definitivamente la radice sociale e non commerciale.

Le due aziende coinvolte arrivarono ai nastri di partenza in tempi brevi, denominando il progetto “Distributori di Sicurezza”. Molti licei accolsero l’iniziativa con grande entusiasmo e i primi istituti a installare i dispenser di condom furono il Liceo Scientifico Keplero di Roma e il Ginnasio Virgilio di Milano, i cui presidi riuscirono nell’impresa di mettere d’accordo il Consiglio dei Genitori e quello degli Insegnanti. A queste seguirono poi circa altre 20/30 scuole in tutto il Paese. Non moltissime certo, ma era un inizio incoraggiante.

I media iniziarono ad interessarsi alla notizia che si andava diffondendo pubblicando articoli più o meno positivi a commento di questa originale iniziativa, e ad un certo punto intervenne persino l’Osservatore Romano per bocca del Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma, che condannò il progetto esprimendo “viva preoccupazione per le banalizzazioni della sessualità” e aggiungendo che “la distribuzione dei preservativi a scuola non poteva trovare consenso nella comunità ecclesiale di Roma e nelle famiglie cristiane seriamente preoccupate dell'educazione dei loro figli”.

La profezia di Paolo Geymonat si era avverata: ScuolaZoo e PoP Filters erano davvero nitro e glicerina e insieme avevano fatto esplodere una bomba il cui rumore era arrivato fin dentro gli uffici del Vaticano.

Chi però riuscì a tapparsi le orecchie (e probabilmente a chiudere anche gli occhi) fu la politica italiana: mentre la Chiesa aveva preso una sua posizione, in fin dei conti coerente con quello che era stato da sempre il suo punto di vista rigido e intransigente, la Politica scelse invece la via dell’ignavia, evitando di dibattere sul tema o di esprimersi in qualunque modo sull’argomento.

Alla fine dei giochi, di questa importante esperienza – nata dalla collaborazione di persone brillanti – rimase la soddisfazione di aver dato vita a un progetto capace di sollevare discussioni etiche in tutto il Paese e che aveva portato anche a un’evoluzione del pensiero e della consapevolezza di molti giovani studenti italiani, pronti a battersi in prima fila con passione e coraggio contro il bigottismo imperante.

Nonostante le critiche dei benpensanti, il progetto riscosse comunque anche il plauso di molti soggetti più che autorevoli, non ultimi i governi inglese e tedesco.

Ancora una volta, PoP Filters era orgogliosa di aver contribuito a fare un pezzetto di storia sociale italiana.

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